martedì 13 marzo 2012

Ricchi premi e perplessità


Sono stata alla consegna dei premi “immagini amiche”. Faccio parte del comitato d’onore. Nientedimeno!*
Il premio mi piace un sacco. Mi piace che si riconosca chi fa una bella pubblicità trasmettendo un’immagine di donna in cui io mi possa riconoscere senza dovermi stravolgere. Mi piace che il regolamento preveda che il premio possa non essere assegnato se non si è trovata neanche una buona immagine (è successo l’anno scorso…che tristezza). Mi piace perché è un premio (pro)positivo e non solo di denuncia.
E già che ci sono: no, no penso che solo perché ci sono donne disposte a farle, certe pubblicità smettono di essere offensive. Ci sono un sacco di cose al mondo che vengono fatte perché qualcuno è disposto a farle, ma in alcun modo questo le rende automaticamente condivisibili.
Questo in generale. Al momento di votare e alla consegna dei premi ho dovuto fare i conti con un po’ di cortocircuiti. In alcuni casi è stato difficilissimo scegliere, perché le immagini erano davvero belle (vedi ad esempio, tra i premiati, quella dell’amref o quella dell’OIM). Anche in altri casi è stato difficile, ma non proprio per la stessa ragione.
Il vero problema sono stati gli spot televisivi.
Uno era quello dove Hermione a Parigi rimorchia per Lancôme. E vabbe’. L’ho pure votato, ma c’è un motivo.
Gli altri due sono un po’ fotocopie, ed è il motivo per cui hanno vinto entrambi: perché mostrano una donna che è sia mamma che professionista. E va bene, anche se secondo me ci sarebbe da discutere. (e se fosse solo mamma? o solo professionista? non è che ci incastriamo da sole con l’idea che “wonderwoman è bello?”, ma non è questo il punto.)
Il fatto è che uno è quello della Mellin e io, da brava consumatrice critica (ma in questo caso teorica), ne ho timore, ché notoriamente quelli del latte in polvere sono cattivicattivicheurlano. Mi ripeto che il premio non riguarda l’eticità del prodotto, però mi chiedo se può essere davvero amica un’immagine di un prodotto nemico di un sacco di donne e bambini. A rendermi più difficile la situazione ritirano il premio (della giuria popolare) due supersorridenti e coccolosi, che proprio si vede che ne sono orgogliosi e per di più raccontano di un’azienda quasi tutta in rosa. mannaggia, che non siano così cattivi? Giudizio momentaneamente sospeso (ma non è raro che un’azienda sia encomiabile su un aspetto e deprecabile su un altro).
Infine la pubblicità del Kinder cereali (che ha vinto il premio della giuria). Allora. Intanto sono mesi, dico me-si, che ogni volta che parte la pubblicità c’è questo simpatico scambio tra me e la tv: “ciao, sono Valentina Vezzali” “e ‘sti ca**i?” (niente di personale, eh). Ma soprattutto io la Kinder la boicotto. Da tipo un milione di anni. (Vale il discorso di cui sopra, e infatti non le ho votate e ho scelto la maga rimorchiona.)
Comunque il premio è una cosa bellissima.
Come questo trailer (premio popolare Web) di corrente rosa:

* mica per caso! grazie a Pina Nuzzo!

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