martedì 4 maggio 2010

Giovani, donne, femministe e "diversamente occupate"

di Sandra Burchi


Sono tantissime le giovani donne che prendono parola sui temi della politica e della vita sociale. Basta navigare un po’ in rete per rendersene conto. Sono tantissime anche quelle che si dicono femministe e che fanno di tutto per costruire nessi fra la loro esperienza e quella delle generazioni di donne che le hanno precedute. Sono così tante da far ammutolire chiunque si accontenti delle solite lagne sui giovani, o sulle giovani. Il problema semmai è stare dietro a tutto quello che inventano. La mia esperienza, quando mi intrufolo nelle mailing list di gruppi e collettivi , è che non reggo il ritmo della posta che arriva. Perchè scrivono, scrivono tanto.

[…]

Credo che esistano molti collettivi di giovani donne e femministe che, fanno attivismo nelle loro città e nel cyberspazio. Prima o poi chiederò a qualcuno di aiutarmi a costruire una mappa di queste esperienze, ma forse c’è già.
C'è un gruppo di giovani che conosco bene e che ho visto all’opera.
Sono tutte filosofe, giovani filosofe, prese (ma non perse) fra mille lavori e desiderose di fare politica. Sono legate a DWF donnawomenfemme, una rivista femminista in stampa dal 1975 ( per saperne di più c’è il sito www.dwf.it), che intelligentemente si è aperta al confronto e al contributo di donne più giovani. E’ così che Teresa, Claudia, Antonella, Angela, Federica ed Eleonora hanno colto l’occasione di incontrarsi, discutere e scrivere a partire da sé, elaborando la propria esperienza e confrontandosi con altre donne attive già da anni nel movimento e nella redazione della rivista. L’ultimo numero di DWF è nato così ed è interamente dedicato al lavoro e si intitola “diversamente occupate”…

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