Sto scrivendo l'intervista fatta qualche giorno fa a Susanna Camusso, sindacalista che molto probabilmente prenderà il posto di Epifani alla guida della segreteria nazionale della Cgil nei prossimi mesi.
Riascoltavo il nastro e c'è stata una frase che mi ha colpito, e che mi ronza in testa da ore. Camusso mi raccontava un aneddoto, un incontro con alcune giovani lavoratrici del nord. Si parlava in difesa della 194. Loro le hanno detto: "per noi la precarietà è contraccezione".
Per dire, sì, difendiamo l'aborto e la libertà di scelta delle donne, ma non ci dimentichiamo che qui il sistema non mette solo in discussione la possibilità di interrompere una gravidanza, bensì la gravidanza stessa.
E' ora di cominciare a guardare al precariato con gli occhiali giusti!
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