domenica 21 novembre 2010

Cosa vogliamo?

Vogliamo mettere in rete, e parliamo di una rete di corpi sessuati in presenza, energie e desideri femminili da portare al mercato “se e solo se” vengono riconosciuti, “se e solo se” rispondono al nostro desiderio, “se e solo se” è possibile negoziarne insieme ad altre e altri le condizioni, materiali e simboliche. Vogliamo costruire una rete di saperi e pratiche che a partire dalle condizioni materiali delle donne nel mercato e nei luoghi di lavoro possano dare gli strumenti (teorici ed empirici) alle donne per viverci con agio, per riconoscere potenzialità e limiti delle modalità femminili di lavorare, per vigilare rispetto ai modi in cui le istituzioni si organizzano, per vigilare sul proprio tempo e sul proprio spazio, per impedire che il lavoro ci divori e ci digerisca, per ridare vitalità al nostro desiderio, che non più e non per forza deve realizzarsi nel mercato del lavoro, perché se il mercato, oggi, non ci vuole, la nostra occupazione può continuare ad essere differente (Diversamente occupate), ma se ci vuole, come sembra che sia, deve stare alle nostre condizioni (Lavoro se e solo se).

16 novembre 2010, Università Bicocca

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